Lo sbiancamento dentale è una procedura odontoiatrica finalizzata a migliorare l’estetica dentale rendendo i denti più bianchi.
Le macchie dei dentali possono essere:

  • estrinseche, spesso causate dal fumo, dall’assunzione di alimenti ricchi di tannino (tè, caffè, vino) e dall’uso di alcuni agenti cationici quali la clorexidina, o da sali di stagno e ferro;
  • intrinseche dovute a patologie sistemiche (fluorosi, disordini ematologici, amelogenesi e dentinogenesi imperfetta), assunzione precoce di tetracicline oppure da traumi o invecchiamento dei denti. 

I prodotti utilizzati a tal fine contengono principalmente perossido di idrogeno e perossido di carbamide, impiegati in varie concentrazioni a seconda della tecnica usata e delle esigenze del paziente.
Lo sbiancamento funziona grazie alla formazione di radicali dell’ossigeno da parte del perossido di idrogeno o di carbamide, posti a contatto coi denti.
Le molecole di ossigeno vanno a disgregare le molecole responsabili della discromia, rendendole invisibili.